giovedì 5 novembre 2009

Calcio: Spagna, Governo e Federazione Ai Ferri Corti Per 'Legge Beckham'

Calcio spagnolo sul piede di guerra in difesa della cosiddetta 'legge Beckham'. L'esecutivo guidato da Jose' Luis Rodriguez Zapatero, infatti, anche in seguito ai malumori manifestati da quasi tutti i Paesi europei, ha iniziato l'iter per l'abolizione del regime fiscale agevolato per i calciatori. Ma la Federcalcio iberica ha risposto annunciando che i giocatori sono pronti ad ''incrociare le gambe'' e iniziare lo sciopero delle partite. I socialisti hanno raggiunto ieri un accordo con altri tre partiti minori per mandare in soffitta dal 1* gennaio 2010 la legge che ha permesso alla Liga di diventare una sorta di ''paradiso fiscale'' per calciatori e non: approvata nel 2005 dal governo di centro-destra, la legge permette ai lavoratori stranieri con residenza in Spagna di pagare un'aliquota agevolata del 24% sui redditi superiori ai 600 mila euro prodotti nella penisola iberica (a parita' di reddito, chi e' nato in Spagna paga invece un'imposta del 43%) . Si chiama ''legge Beckham'' perche' gli effetti sono stati resi retroattivi al 2003, in concomitanza con l'approdo del centrocampista inglese al Real Madrid dal Manchester United. La Federazione ha convocato per venerdi' un consiglio straordinario che ''dovrebbe decidere per uno sciopero immediato di 24 ore'' delle partite, come ha spiegato il vicepresidente, Javier Tebas, sottolineando che la ''maggior parte dei club sono d'accordo con noi''. ''Tutti ora dovranno stringere la cinghia, inclusi i calciatori'', ha commentato il portavoce del partito socialista, Jose Antonio Alonso, mentre l'Erc, partito nazionalista catalano, ha stimato che con il nuovo regime fiscale entreranno nelle casse dello Stato circa 100 milioni di euro. Juan Laporta, presidente del Barcellona, si e' detto particolarmente contrariato dall'abolizione della 'Legge Beckham', soprattutto perche' sta avvenendo ''senza alcuna consultazione con il mondo del calcio'', un settore che ''incide parecchio sul prodotto interno spagnolo''. Il presidente della Federcalcio spagnola, Jose' Luis Astiazaran, ha avvertito che la federazione si opporra' in ogni modo a questo cambiamento, ventilando perfino lo stop delle partite come estrema forma di protesta. ''L'abolizione di questa tassa colpira' duramente il calcio spagnolo, rendendolo meno appetibile per investitori come tv e sponsor. Temiamo anche un calo delle presenze negli stadi'', ha aggiunto Astiazaran.

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