mercoledì 4 novembre 2009

DICHIARAZIONI DI GARRONE.....

La "Cassanata" questa volta sembra averla fatta il proprietario della Sampdoria Garrone. Il patron blucerchiato ha fatto infatti esplodere in maniera clamorosa il caso Cassano. Ieri in un intervento a “Radio Capital”, rilanciato dal “Corriere dello Sport”, Garrone, che di solito non parla molto, aveva lanciato una bomba a proposito delle mancate convocazioni del fantasista barese in nazionale, parlando, tra l’altro, di una “brutta storia” tra il giocatore e il ct Lippi. Oggi, resosi conto del clamore suscitato dalle sue affermazioni, Garrone ha fatto una parziale marcia indietro con un comunicato ufficiale apparso sul sito della Samp. La Federcalcio e lo stesso selezionatore azzurro per il momento non hanno risposto. La Figc si è limitata a far sapere che non è previsto l’interessamento della Procura federale.

IL COMUNICATO UFFICIALE - Ecco il testo completo della nota di Garrone:

«In relazione alla prima pagina odierna del ”Corriere dello Sport-Stadio” in cui si fa riferimento ad alcune dichiarazioni rilasciate dal sottoscritto in data lunedì 2 novembre all’emittente “Radio Capital”, intendo precisare come non esista - per quanto di mia conoscenza - nessun fatto grave o dietrologia d’alcun genere dietro le mancate convocazioni di Antonio Cassano nella nostra Nazionale. Il ct Marcello Lippi, nell’esercizio delle sue funzioni che peraltro rispetto in toto, ha l’autorità di chiamare in maglia azzurra chi logicamente meglio crede e reputa maggiormente funzionale al suo progetto».

«Già in passato ho in più di una occasione manifestato il mio dispiacere nel non vedere il nostro Antonio tra i convocati in azzurro. Questo pensando e riferendomi a ciò che il ragazzo ha saputo esprimere sul campo nelle sue stagioni con la maglia della Sampdoria. Le frasi da me rilasciate a “Radio Capital” avevano il solo intento dietro precisa domanda - di cercare di comprendere il motivo, qualora davvero ne sussistesse alcuno, delle scelte del ct in merito. Questo sottolineando per l’ennesima volta come forse queste potessero essere condizionate da malelingue capaci, negli ultimi mesi, di gettare ombre sui comportamenti di Antonio».

«E proprio per questo oggi provo rammarico pensando a come il mio pensiero, peraltro espresso più da amante del calcio che da presidente, possa aver scatenato un tale putiferio mediatico. Non era certo mia intenzione mettere in difficoltà la Federazione, Lippi o lo stesso Cassano. Alla nazionale italiana siamo tutti molto affezionati e ne siamo tutti tifosi, proprio per questo tutti gli argomenti che gravitano attorno a essa scatenano un’attenzione e una morbosità forse troppo spesso esagerata».

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