mercoledì 4 novembre 2009

NOVITA' ROMA-UNICREDIT

La Banca ha deciso di anda­re dritta per la propria strada e ottenere il pagamento dei debi­ti. Pignorati due hotel...

Lei vorrebbe tenere lo stesso coltello tra i denti con cui lui annuncia ai contestatori di voler proseguire la battaglia: «Giocare in questo clima, con la paura addosso, è la cosa peggiore, ma la squadra non vuole mollare», giura Ranieri. Come a dire: andiamo avanti per la nostra strada. Ma intanto il pullman anche domani andrà all’Olimpico scortato da due blindati della polizia, il che conferma le intimidazioni cui fa accenno Ranieri. Il problema di Rosella Sensi, invece, è che pure UniCredit ha deciso di andare dritta per la propria strada e ottenere il pagamento dei debiti (più di 400 milioni) di Italpetroli (di cui è azionista al 49%), senza più tollerare né ritardi né pressioni politiche. Ieri si è avuta conferma dell’azione legale promossa dalla banca: dei 13 decreti ingiuntivi richiesti per altrettanti asset Italpetroli (sette sono temporaneamente sospesi per vizio di forma) due riguardano l’albergo Filippo II di Monte Argentario e il Sunbay Park Hotel di Civitavecchia, pi­norati il 16 settembre scorso. È un colpo al portafogli (anche se gli esercizi risultano in perdita) e al cuore: il Sunbay è la residenza estiva della famiglia Sensi.


Le dimissioni dal Cda Italpetroli dell’avvocato Roberto Cappelli, legale di UniCredit, preparano il terreno alla prossima azione legale della banca: impugnare la delibera con cui l’assemblea approvò l’ultimo bilancio Italpetroli e dimostrarne la mancanza di continuità aziendale, dato che da allora nessun asset è stato venduto né sono state pagate due rate del debito. Un percorso che sfocerebbe nella messa in liquidazione di tutta la Italpetroli, comprese le sue controllate, come la Roma, che andrebbe all’asta, favorendo in quel caso l’intervento dell’imprenditore Francesco Angelini (assistito dall’advisor KPMG), ancora interessato a rilevare il club. Come evitare una fine tanto tragica? La Sensi spera che dall’arbitrato promosso per contrastare i decreti ingiuntivi e la risoluzione dell’accordo del 2008 esca una nuova mediazione con la banca. Gli «arbitri» Gambino e Carbonetti si vedranno nei prossimi giorni, ma UniCredit al riguardo è stata chiara: ci sediamo a trattare solo se ci viene concesso il mandato a vendere su tutti gli asset Italpetroli, a partire dalla roma.

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